lunedì 8 settembre 2014

Io come sono

Setacciare la farina, sgusciare le uova, affondare le dita e sentire la pasta prendere forma, consistenza, elasticità. Liscia e fresca al tatto ma sensibile al calore delle mani e all'energia del movimento sul legno della spianatoia. Tutte cose che mi riconciliano con il mondo, da fare senza fretta, con tutta la cura che conosco da quando la mia Nonna Amedea mi ha insegnato a fare la sfoglia, accanto a lei sullo sgabello per arrivare al piano della madia con il mattarello piccolo perchè quello grande serviva a lei.
Le parole in dialetto, i gesti che le donne romagnole assimilano con il latte materno, il sapere delle arzdore , le reggitrici della casa, mi appartengono e, come un grande privilegio, le custodisco e le racconto con il piacere di condividere la parte migliore di me.





Cappelletti dell'Amedea



Per 4 persone


Pasta 

- 400 gr. di farina 00
- 4     uova grandi

Ripieno 

70   gr. di macinato misto di manzo e maiale
100 gr. di ricotta fresca asciutta
150 gr.di grana padano o parmigiano reggiano
1     uovo
sale e pepe
1     pizzico di noce moscata
due cucchiaini di buccia di limone non trattato, gratuggiata.

Formare con la farina setacciata una fontana sulla spianatoia con un buco al centro, incorporare le uova e impastare per almeno 10 minuti, fino ad ottenere una consistenza elastica. Far riposare la pasta per mezz'ora coperta da un tovagliolo.

Nel frattempo cuocere il macinato a fuoco vivo con sale e pepe, senza aggiungere grassi. Attendere che la carne si raffreddi e, in una ciotola, mescolarla alla ricotta, aggiungere il formaggio, l'uovo, la noce moscata, la buccia di limone ed aggiustare di sale.
Tirare la sfoglia sottile in modo che possa contenere il ripieno e sia possibile chiuderla agevolmente.
Tagliare con la rondella delle striscie di pasta ed ottenere dei quadrati da 3 cm di lato circa. Riempire con una nocciola di ripieno e chiudere a triangolo se avete fretta o, come vuole la tradizione ripiegare due punte e unirle formando una specie di cappellino, facendo attenzione a chiudere bene i bordi. Per svolgere queste operazioni è importante far si che la sfoglia sia morbida e maneggevole.
Infine far seccare i cappelletti sul piano di lavoro o su una superficie di legno, girandoli affichè non restino umidi.
Cuocerli in abbontante acqua salata oppure nel brodo, come si usa in Romagna nei giorni di festa, e condire con ragout di carne mista arricchito di salsiccia.
Ottimi anche serviti in brodo di cappone ma questa è una contaminazione della mia mamma  che li prepara il primo giorno dell'anno.







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