martedì 11 novembre 2014

Note pugliesi

Martedì inizia bene accompagnando la mia Emilia, incinta di cinque mesi, a fare l'ecografia morfologica. E' così felice che non si può non essere contagiati dall'entusiasmo per questo fagiolino che si sta formando. 
Al ritorno sosta alla Collina, il miglior negozio di frutta e verdura della zona nonchè il mio pusher di salute e vitamine. Prendo caki, prugne per marmellata, rape rosse per fare la sfoglia colorata, erbette per la sfoglia verde bolognese, zucca per la torta di frolla e amaretti, peperoni gialli da mettere sott'olio, cipolle rosse per la composta da accompagnare ai formaggi e melograno da utilizzare per un'ottimo stinco di vitello o filetto di maiale. Massimo mi procurerà il rabarbaro da fare in composta. E' una tavolozza di colori stupenda.

La mattina è volata, giusto il tempo di tornare velocemente a casa e pensare al pranzo. Ho in programma di fare le orecchiette così inizio subito e ne faccio un paio di etti per me e Linda da preparare come si usa in Puglia la domenica - la ricetta la trovate nel post precedente - Mi ha insegnato a farlo la mia padrona di casa al Lago Maggiore, una deliziosa signora di Ceglie Messapica, in provincia di Bari. Maria è lombarda da più di 40 anni ma le origini le mette in ogni pietanza che cucina. Un piatto unico buonissimo e veloce da fare. Linda apprezza molto e io pure. Dopo pranzo il divano mi chiama :"pisoloooo ...pisolooo" ma un caffè e l'uscita con Biggi mi salvano il pomeriggio. Se dormo non mi bastano 10 minuti, procedo ronfando verso l'ora di cena alzandomi rintronata e di cattivo umore. 
Riprendo le orecchiette in corso d'opera e metto la zucca in forno a cuocere e le patate a bollire per i gnocchetti.  
Quindi trascorro piacevolmente le ore impastando e facendo pasta come se non ci fosse un domani con il sottofondo di successi anni 70 ballando e cantando  YMCA. A Linda non sembra vero di interrompere i compiti manifestando un interesse quantomai sospetto per questa " musica dell'età della pietra" come la chiama di solito.
Il domani invece è già qui e oggi si riparte con la giornata di torte composte&affini.





domenica 9 novembre 2014

Milano andata e ritorno

Domenica insolita dopo giorni di meditazione e un'improvviso scoppio di produttività. Nulla di strano, i miei up and down ormai pigliano alla sprovvista solo me.
Oggi io e Linda, dopo lunga e attenta riflessione, abbiamo marinato la Fiera cavalli a Verona - appuntamento imprescindibile di novembre - per andare a Milano, salire sulle terrazze del Duomo, visitare la mostra di Segantini a Palazzo Reale, gironzolare per il quadrilatero della moda, lustrarsi gli occhi (solo quelli !) e andare a trovare Zia Manu, Philine e Carlos. 
Alla fine abbiamo sbavato davanti alle vetrine di Montenapoleone, fatto giretto super veloce in Duomo e deciso che per Segantini c'era troppa coda.
Il resto è stato uno splendido pomeriggio domenicale pigro di chiacchiere e risate nella bellissima casa di ringhiera in Corso Como di Manuela, un'appartamento caldo e accogliente come solo lei riesce a rendere ogni casa in cui vive. Il termine tedesco gemütlich non è traducibile solo con la parola accogliente, è giusto mix di calore, accoglienza e senso estetico che i popoli nordici hanno innato. E' dovuto alle inclementi condizioni atmosferiche abituali che impongono di passare molto tempo all'interno, fa freddo, fa buio presto e le case sono fantasticamente arredate ed invitanti. Qui nel nostro Bel Paese passiamo molto tempo all'aperto e solo negli ultimi tempi abbiamo sviluppato una certa cura per i nostri interni, anche grazie a Ikea che molto democraticamente permette di realizzare abitazioni carine e curate anche a chi non ha finanze illimitate e interior designer a disposizione.
Chiacchiere dicevo, sui ragazzi, sulla moda che è la sua professione e sulla pasta, la mia ultima passione. La prossima volta torneremo in auto e porterò una scorta di tortelli&affini, ca va sans dire !

Le mie esplorazioni più recenti hanno attraversato i tortellini piccini da brodo, quelli un po' più grandi con lo stesso ripieno da condire con panna e dadini di prosciutto - molto anni '70 - e tortelli ripieni di spinaci, pinoli ,prugne cotte, le orecchiette e, last but not least, i cappellacci con la farina di castagne ripieni di postom. Deliziosi tutti...troppo per la verità. La pesapersone ha avuto il buon gusto di rompersi mesi fa ma griderebbe vendetta se ci salissi sopra, lo so. E, come dice bene la mia amica Irene Vella, la mia scrittrice preferita, quando devo stare a stecchetto entro in fase culinaria compulsiva e finisco per soccombere e mangiare quello che preparo..e mica si può sempre dire di no! Che diamine !

Tortelli di Spinaci



Per 4 persone

Pasta 
- 400 gr. di farina 00
- 4     uova grandi

Ripieno 
Spinaci saltati con pinoli e due prugne secche sminuzzate
Ricotta di pecora
Parmigiano
Sale e pepe qb
1 uovo

Formare con la farina setacciata una fontana sulla spianatoia con un buco al centro, incorporare le uova e impastare per almeno 10 minuti, fino ad ottenere una consistenza elastica. Far riposare la pasta per mezz'ora coperta da un tovagliolo.
Nel frattempo  saltare gli spinaci con un filo d'olio, scalogno, pinoli precedentemente tostati   Attendere che si raffreddino ed aggiungere il parmigiano, la ricotta di pecora, sale e pepe e impastare con le mani. lasciare riposare per far amalgamare meglio i sapori.
Tirare la sfoglia sottile in modo che possa contenere il ripieno e sia possibile chiuderla agevolmente.
Tagliare con la rondella delle striscie di pasta di circa 3 cm di larghezza e disporre delle nocciole di ripieno a distanza regolare l'una dall'altra, quindi sovrapporre un'altra striscia, chiudere facendo attenzione a chiudere bene i bordi e tagliare con la formina scelta. Per svolgere queste operazioni è importante far si che la sfoglia sia morbida e maneggevole.
Infine far seccare i tortelli sul piano di lavoro o su una superficie di legno cosparsa di semola, girandoli affichè non restino umidi.
Cuocerli in abbontante acqua salata, scolarli con  cautela usando la schiumarola, disporli sul piatto di portata e condire con burro e salvia oppure con pomodoro fresco e basilico o ancora con burro chiarificato e aromatizzato con erba cipollina e semi di papavero 



Cappellacci di castagne  



Per 4 persone

Pasta 
- 200 gr. di farina 00
- 200 gr. di farina di castagne bio
- 4     uova grandi

Ripieno 
Postom
parmigiano e poca ricotta salata
1 uovo per legare 
Sale e pepe qb


Formare con la farina setacciata una fontana sulla spianatoia con un buco al centro, incorporare le uova e impastare per almeno 10 minuti, fino ad ottenere una consistenza elastica. Far riposare la pasta per mezz'ora coperta da un tovagliolo.
Nel frattempo cuocere il postom  con Garda classico badando di non seccare troppo la carne. Attendere che si raffreddi ed aggiungere l'uovo, il parmigiano, la ricotta e impastare con le mani. 
Tirare la sfoglia sottile in modo che possa contenere il ripieno e sia possibile chiuderla agevolmente.
Tagliare con la rondella delle striscie di pasta di circa 3 cm di larghezza e disporre delle nocciole di ripieno a distanza regolare l'una dall'altra e chiudere a triangolo. Qualsiasi formato va bene, questo è il più veloce da realizzare. Per svolgere queste operazioni è importante far si che la sfoglia sia morbida e maneggevole.
Infine far seccare i cappellaci sul piano di lavoro o su una superficie di legno cosparsa di semola, girandoli affichè non restino umidi.
Cuocerli in abbontante acqua salata, scolarli con  cautela usando la schiumarola, disporli sul piatto di portata e condire con una fonduta di formaggi guarnita da gherigli di noci. Perfetto contrasto di sapori tra il dolce della pasta, il sapido del ripieno che altro non è che pasta di salame e la pastosità del formaggio. Io ho usato prodotti bresciani in omaggio alla mia bella terra di adozione che offre sapori eccellenti. Quindi Formaggella di Tremosine, Rosa Camuna, latteria del Garda e poca panna per legare. Ottimo condimento anche per le tagliatelle ottenute con la sfoglia rimasta.


Orecchiette Pugliesi

per 4 persone

400 gr di semola rimacinata
400 ml acqua

Formare una palla elastica impastando vigorosamente la semola e l'acqua, lasciarla riposare mezz'ora in frigo coperta da un tovagliolo umido
Formare delle striscioline cilindriche con le mani e tagliarle in piccoli cilindri. Schiacciarli uno ad uno con la punta del coltello portandolo al pollice per dare la caratteristica forma tondeggiante. Lasciare a seccare sul tagliere.
ottime con le cime di rapa lessate e ripassate in padella con olio, acciuga e aglio vestito. Le orechiette devono essere tuffate nella medesima acqua di cottura della verdura che avrà assunto il suo sapore pungente ed il caratteristico colore verde. La mia cara Maria di Ceglie Messapica pero, mi ha insegnato a prepararle come si fa di festa nelle case pugliesi. Si preparano degli involtini di manzo ripieni di un composto a base di grana, pane di semola di grano duro grattuggiato, parmigiano, prezzemolo e uovo e cotti con pomodoro in conserva messo via d'estate quando è rosso e saporito e cipolla. le orecchiette lessate vengono servite con gli involtini e condite con il sugo. Un fantastico piatto unico.