mercoledì 10 settembre 2014

La Pioggia prima che cada

Nemmeno il tempo di annusare l'odore della pioggia prima che cada (cit.Jonathan Coe) che già viene giù a secchiate . Dopo  due giornate di pausa forzata sono qui ad incrociare gli occhi per scrivere con la tastiera touch del telefono usando i pollici di entrambe le mani come fanno quelle vere, tipo la mia figliola dodicenne. 
Dov'ero rimasta ? Ah si... tempo atmosferico umido, assolutamente inadatto a fare la pasta. La farina che sembra letteralmente sudare per l'afa e si trasforma in un impasto colloso. Pensi di risolvere aggiungendone, almeno per liberare le dita e, tuttavia, ottieni l'effetto di trovarti a maneggiare una palla di pietra, un'arma impropria direi. Sono portata a sottovalutare l'importanza del dosare gli ingredienti, in fondo credo nell'improvvisazione, ma devo arrendermi all'ineluttabile conclusione del lancio nel rusco... Non vedo come potrei ottenere una sfoglia da un sasso.
Peccato ! Volevo riproporre il ripieno di zucchine con il rinforzo. Era sciapo, mi dicono i miei tester, ma rifarlo senza pasta pronta ad accorglielo non è pensabile. Il compenso - termine romagnolo per ripieno - va preparato e rinchiuso subito nei quadrati o rettangoli, regolari ( quasi mai ! ), irregolari ( praticamente sempre !). Si tollera solo un minimo tempo di riposo, nell'attesa che anche la palla ( quella riuscita bella morbida) sia pronta per cambiare forma. Penso ai cambi di forma delle sostanze e ricordo vagamente le lezioni di fisica, o era chimica ? Seconda superiore, credo. In ogni caso lontane reminiscenze che mi ricordano che ho la capacità di concentrazione di una farfalla in primavera e che divagando non penso a come rendere più saporite e profumate le zucchine dentro la pasta..... suggerimenti ? 
Il temporale continua entusiasta, rimando tutto a domani e mi dedico ad un nuovo libro senza troppi rimorsi.







1 commento: